Comunicazioni agite

AGITE in prima fila per la contraccezione d’emergenza

Il 7 dicembre 2016 è stata trasmessa al Parlamento la Relazione contenente i dati definitivi relativi agli anni 2014 e 2015 sull’attuazione della L.194/78 che stabilisce norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria della gravidanza (IVG).

La relazione è stata trasmessa con ritardo rispetto agli anni scorsi probabilmente a causa delle recenti vicende politiche che hanno visto la caduta del Governo Renzi e l’insediamento del nuovo Governo e le incertezze che hanno riguardato anche il Ministero della Salute e la conferma dello stesso Ministro.
Ogni anno questo è un appuntamento a cui siamo ormai abituati e anche quest’anno eravamo in attesa della sua pubblicazione e di eventuali novità.
Il trend da un po’di tempo a questa parte ci aveva abituato ad una costante riduzione del fenomeno, dopo anni di equilibrio, con la principale novità costituita dal fatto che pur permanendo più elevato il ricorso all’IVG da parte delle donne straniere, a carico delle quali si registra il 31,% delle IVG sul totale del 2015, con un tasso di abortività…,questo contributo si è andato da qualche anno stabilizzando, e attualmente sta diminuendo in percentuale, in numero assoluto e come tasso di abortività. Eravamo abituati cioè a un decalage progressivo e diciamo la verità ci si poteva aspettare anche un’ inversione di tendenza tenuto conto della stasi del mercato degli anticoncezionali, della crisi dei servizi(sempre meno e sempre meno valorizzati al di là delle belle parole),e del permanente e sostanziale disinteresse per politiche efficaci di tutela e promozione della salute sessuale e riproduttiva. La giornata dedicata alla tutela della Fertilità al di là delle polemiche che l’hanno accompagnata è stata una iniziativa coraggiosa che noi abbiamo sostenuto,ma che rischia, questo sì, di rimanere un iniziativa isolata e dal vago sapore propagandistico se non sarà seguita da politiche conseguenti e da un impegno di tutto il governo.
Invece una novità nel vero senso della parola c’è stata. Ma lasciamo parlare la Relazione del Ministro Lorenzin : “Dai dati emerge che nel 2015 il numero di IVG è inferiore a 90.000, infatti sono state notificate dalle Regioni 87.639 IVG, con una diminuzione del 9,3% rispetto al dato del 2014, pari a 96.578 (-6.0% rispetto al 2013, quando erano stati registrati 102.760 casi). Le IVG cioè si sono più che dimezzate rispetto alle 234.801 del 1983, anno in cui si è riscontrato il valore più alto in Italia in particolare tra il secondo e terzo trimestre, potrebbe essere almeno in parte collegato alla determina AIFA del 21 aprile 2015 (G.U. n.105 dell’8 maggio 2015), che elimina, per le maggiorenni, l’obbligo di prescrizione medica dell’Ulipristal acetato (ellaOne), contraccettivo d’emergenza meglio noto come “pillola dei 5 giorni dopo”. I dati delle vendite dell’Ulipristal acetato (ellaOne) mostrano infatti un incremento significativo nel 2015 rispetto agli anni precedenti (7˙796 confezioni nel 2012, 11˙915 nel 2013, 16˙796 nel 2014 e 83˙346 nel 2015)”. E’ noto che non sempre o meglio quasi mai è possibile stabilire con certezza una relazione diretta tra l’aumento dell’uso dei contraccettivi e un minor ricorso all’ aborto- il caso di molti Paesi del Mondo occidentale sta lì a dimostrarlo, anche se non vale il contrario e cioè un minor impegno della comunità scientifica , delle istituzioni e dell’opinione pubblica dei singoli soggetti sul versante del controllo attivo della fertilità si accompagna in una percentuale molto elevata ad un aumento dell’abortività volontaria. Ma torniamo alla notizia e cioè alla parziale liberalizzazione della vendita del farmaco nelle farmacie del nostro paese. La vicenda è nota e non varrebbe tornarci sopra se i dati non avessero confermato al di là di ogni previsione, un possibile rapporto diretto sull’ utilizzo della Contraccezione d’Emergenza, e la facilitazione di questo utilizzo, e il calo così vistoso delle IVG. Noi di AGITE abbiamo fin da subito preso molto sul serio questa opportunità e ci siamo schierati non dopo un intenso dibattito interno,su una linea che, lungi dal banalizzare l’assunzione del farmaco, ha privilegiato il suo più facile utilizzo con la necessità di informare e spiegare le caratteristiche proprie del farmaco in primo luogo ai colleghi e all’opinione pubblica confusa ancora una volta da una informazione sensazionalistica e il più delle volte errata. Vorrei ricordare tra tante iniziative quella che ha riguardato la messa a punto di una “scheda prescrittiva” che è servita, prima della liberalizzazione, di ausilio sia al medico- rammentiamo che tra le diverse difficoltà le prime normative prevedevano anche l’effettuazione di un test di gravidanza- sia alla raccolta di preziosi dati epidemiologici. Rallegriamoci quindi di questi risultati che dimostrano ancora una volta quanto siano vantaggiosi in termini di risparmio per la spesa sanitaria e soprattutto in termini di salute generale l’esistenza di servizi pubblici dedicati, e di medici informati e consapevoli, oltrechè di Società Scientifiche che ne supportino culturalmente l’azione.

Giovanni Fattorini
Past President di AGITE


Pubblicato il Dicembre 20, 2016