Ecco a voi…l’assistente materna!

Su parecchi argomenti l’attuale governo mostra idee piuttosto confuse. Nella smania del fare tanto c’è anche il contrasto alla denatalità. Grosso problema, dai risvolti psicologici e filosofici, che certo non si risolve con l’invito (o l’imperativo?) del “fate più figli”. Tra le altre pensate, tanto per dare un segno di attenzione, ma che in realtà servono solo a sprecare un bel po’ di soldi, c’è la nuova figura dell’assistente materna. E non si dica a giustifica che è presente in altri stati europei, tralasciando che lì vi sono anche politiche sociali in tema di welfare che da noi ce le sogniamo soltanto e certamente sono in grado di aiutare molto di più.

Pur nella scarsezza delle anticipazioni, viene da chiedersi cosa sarà tale assistente. Una tuttofare? Sembrerebbe questa la peculiarità più probabile. Quindi un po’ di tutto e un po’ di niente, considerata la scarsa preparazione prevista, limitata ad un breve corso di formazione, niente cultura e niente esperienza. Davvero poco per tamponare stanchezza, insoddisfazione e depressione del post-partum. Un intervento tra l’altro previsto da remoto (telefono o social media) e solo eccezionalmente a domicilio, per un numero di ore pari a venti, non si sa ancora come spalmate nel tempo di durata del servizio previsto in un semestre.

Se funzionasse davvero bene il PAN (percorso alla nascita), con una diffusa presa in carico delle gravide da parte dei consultori familiari, ahimè sempre più scarsi e piuttosto malmessi, l’assistenza dopo la nascita dovrebbe essere garantita dalle ostetriche e dalle puericultrici (quando presenti), con controlli periodici e visite domiciliari. Queste figure altamente professionali sarebbero meglio in grado di svelare quel disagio da solitudine legato alla frequente assenza dell’altro genitore, nella nostra cultura tuttora poco responsabilizzato, e alla mancanza dell’aiuto familiare condiviso, prima fortemente presente nelle vecchie genealogie patriarcali.

Non sarà quindi l’assistente materna a cambiare il corso degli eventi relativi alla sempre più pressante denatalità. La realtà è che la famiglia osannata da coloro che ci governano e dai loro discutibili sodali non esiste più. Ci si sposa sempre meno e manca il coraggio a procreare. E come dare torto alle coppie giovani (tali solo per dire, ovvio) al di là di un additato presunto egoismo? Quale futuro prepariamo ai giovani di domani, tra disastri ecologici ed emergenza lavorativa, aggravato oggi dai venti di guerra che soffiano sempre più da vicino? Per incrementare le nascite, è bene ripeterlo, il rimedio è nell’integrazione dei tanti migranti.

18 Ottobre 2023


Pubblicato il Ottobre 18, 2023