AGITE LOMBARDIADaniela Fantini – segretaria regionale Agite Lombardia

Daniela Fantini – segretaria regionale Agite Lombardia

AGITE è stata istituita nel 2007 e la Lombardia ha fatto subito parte di questo progetto per portare avanti il lavoro incentrato sulle problematiche territoriali e consultoriali, il rappresentante era allora Maurizio Orlandella.

Tanti anni sono passati cercando di organizzare linee guida utili per coordinare i ginecologi territoriali che, come è noto, spesso lavorano in equipe ma da soli in consultori e ambulatori sparsi sul territorio.

Dal 2016 sono segretaria regionale ed ho cercato collaboratori nelle varie provincie con scarsi risultati, perché in Lombardia la sanità è coordinata ora dalle ASST (aziende socio sanitarie territoriali) alle dipendenze dell’ATS (azienda sanitaria territoriale) legate agli ospedali e le occasioni di incontrare e conoscere colleghi del territorio di altre ASST sono veramente rare.

Sono stati organizzati incontri a tema e congressi annuali con contributi di colleghi di AGITE di altre regioni e di specialisti ospedalieri lombardi per approfondire temi che spesso i ginecologi si trovano ad affrontare.

  • 2019 QUALITA’ DELLA VITA – Ruolo del counseling in ostetricia e ginecologia
  • 2018 MENOPAUSA TRA PASSATO E FUTURO
  • 2017 IL GINECOLOGO E IL MONDO DEGLI ADOLESCENTI
  • 2016 PIANETA DONNA NUOVI ORIZZONTI

Uno dei compiti di Agite Lombardia è quello di cercare una coordinamento tra ginecologi consultoriali perché la situazione dei consultori lombardi dal 2000 è molto cambiata. Rifacendosi infatti all’art.2 della legge 405/75 istitutiva dei consultori, la Regione Lombardia ha deciso di accreditare i consultori privati nella stragrande maggioranza confessionali; in alcune province lombarde ad es. Bergamo e Brescia il numero dei consultori privati accreditati supera il numero dei consultori pubblici. Inoltre ha introdotto i tickets per le prestazioni sanitarie non riguardanti gravidanza, IVG e adolescenti.

Inoltre con il DRG 2011 – La Regione ha deciso di “rinnovare la mission dei consultori” affinché “diventino veri centri della famiglia in grado di assicurare la presa in carico globale di tutte le problematiche che attengono le famiglie in senso lato” (cit. dgr. 937/2011, allegato 17). La proposta si fonda sull’analisi dell’invecchiamento della società e del lavoro di cura che sempre di più grava sulle famiglie in rapporto alle cosiddette “fragilità”: anziani, bambini, persone non autosufficienti, tribunale dei minori. “Famiglie”, ovvero donne: anche se questa parola quasi non appare nei documenti istituzionali, modificando la caratteristica dei consultori basata sulla contraccezione, sull’informazione, la presa in carico multidisciplinare.

Inoltre I consultori privati accreditati offrono prevalentemente prestazioni non tariffabili cioè le cosiddette prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione, che comprendono i colloqui psicologici, la mediazione familiare, gli incontri di gruppo etc, maggiormente retribuite dalla Regione, a discapito dei consultori pubblici che offrono anche prestazioni sanitarie poco retribuite e spesso sottoposte al pagamento di un ticket .Inoltre i consultori privati accreditati confessionali sono esentati dalle procedure IVG, ”obiezione di struttura” non prevista dalla legge 194.